EGOI diario 2022

Ciao a tutti! Due settimane fa ci sono state le EGOI in Turchia. Per gli interessati, abbiamo fatto un resoconto delle varie giornate, con i momenti più memorabili per tutti (in bene o in male :joy:)

EGOI diario 2022

Giorno 0: il viaggio

Problema 0 - l’ingresso in aeroporto (aereo)

“Ci sono N=6 persone che devono fare check in. K=2 sono minorenni. M=2 hanno la carta d’identità cartacea. Il prof di J=1 ha quasi perso la sua carta d’identità cinque giorni prima della partenza. X=1 ha cambiato biglietto quattro giorni prima della partenza. W=1 ha cambiato carta d’identità tre giorni prima della partenza. Y=1 ha cambiato la data di nascita due giorni prima della partenza. Z=1 minorenne ha un biglietto separato e l’altra ha la mano ingessata con tutore molto metal-detector friendly. Sul tabellone dei check-in compare una scritta rossa. Ce la faranno a partire?”

Ma facciamo un passo indietro. La settimana della partenza avviene il primo imprevisto, e per qualche breve ora sembra che il team italiano sarà formato solo da tre persone. Inaspettatamente, l’organizzazione permette di cambiare una contestant e fa il suo ingresso (tra mille problemi burocratici per i biglietti) la nuova ITA3.

Ecco quindi la squadra:

ITA1: Daria Pasqualetti
ITA2: Lavinia Tornaghi
ITA3: Matilde Iannaccone
ITA4: Noemi Gambirasio

(ITA0) TL: Edoardo Morassutto
(ITA-1) DL: Luca Versari


A = {0, 4, 2, 3, 1, -1, -2}.

Le accompagna nello spirito la misteriosa ITAπ, fornitrice di letti per la prima notte.

Constatata l’assoluta impossibilità di raggiungere Antalya dell’Italia con un volo diretto, si decide di fare tappa a Zurigo. Il viaggio rivela già dalla partenza i suoi due motivi ricorrenti: i ritardi e gli infarti dei due leader. ITA4 inizia l’avventura dimenticandosi la bandiera a casa e ritrovandosi con il treno cancellato. Miracolosamente, riuscirà ad intercettare gli altri sull’Eurocity a Como (e a recuperare la bandiera). La freccia di ITAdispari intanto lascia loro ben un minuto di cambio alla stazione di Milano, ma essendo in Italia il treno le aspetta mentre corrono disperate sul binario. Non appena varcato il confine con la Svizzera, il controllore annuncia infatti “viaggiamo con un ritardo di 9 minuti a causa di un evento accaduto all’estero”.

Da lì le cose procedono tranquille, con le ragazze che si trattengono dal mangiare i cantucci del Conad della stazione. Arrivati a Zurigo e lasciati i bagagli, i due svizzeri (DL e ITAe) fanno fare un tour, prima del parco giochi degli uffici Google, e poi dell’ETH. Sorprendentemente, dopo una cena fuori e un giro del centro, riescono (quasi) tutti ad andare a dormire a un orario decente, nonostante per 10 minuti sembri che ITA√g abbia intenzione di lasciare le sue ospiti fuori casa.

La mattina dopo il team si sveglia presto e serenamente, con un piano per riunirsi e andare insieme in aeroporto. Hanno tutti in cuore la consapevolezza che entro 7-8 ore saranno in un lussuoso hotel con piscina in Turchia. Ma la calma dura poco.

Il primo infarto dei leader arriva appena ITA1 chiede il numero del bus 5 minuti prima della partenza dello stesso. Peccato che il mezzo da prendere fosse un treno. Ma una volta capito l’errore, lei e ITA4 riescono facilmente a trovare il binario e a riunirsi al resto della truppa.

Il secondo infarto arriva alla scritta rossa in aeroporto, quando i due Leader scoprono di dover risolvere il problema “aereo” di inizio post, e che arriveranno ad Antalya con più di due ore di ritardo. Ma è solo l’inizio. L’attesa è noiosa ed estenuante ma almeno viene ingannata con problemi (ah già, è una gara di informatica). Arrivato il momento di andare al gate, i nostri eroi vengono messi su una navetta sotterranea per raggiungere il terminal. Poteva essere una normalissima metro, ma siamo in Svizzera. Sulle pareti del tunnel parte un video di paesaggi montani, e dagli altoparlanti esce una voce che saluta i viaggiatori e li invita a tornare presto… – Ma dai non è così cringe – …seguita da un cantico tipico svizzero – Ritiro. Saliti sull’aereo le ore di ritardo diventano tre e in quel momento realizzano che durante la pesante attesa in aeroporto a nessuno è venuto in mente di comprare qualcosa per pranzo. Atterrano quindi ad Antalya alle 18, esausti e affamati, nutriti solo da delle pessime barrette energetiche di sottomarca. Dopo la consueta attesa per le valigie, trovano subito uno stand delle EGOI ad attenderli all’uscita, ma la loro guida le lascia ad aspettare un altro gruppo sotto un portico in mezzo alla pioggia.

Fanno così la conoscenza di Petr (sì, quello di Codeforces) con la sua bambina turbocute, che diventerà un’icona ricorrente di queste EGOI. Le ragazze vengono tentate dal Burger King dell’aeroporto, che almeno risolverebbe il problema della fame, ma vengono fermate dal DL che enuncia loro l’essenziale assioma della sopravvivenza: “meglio aspettare un’ora con la fame che andare al Burger King in Turchia”. Le ore con la fame in cui aspettano sono però più del previsto (avrete capito ormai che questo è stato il filo conduttore di tutta la giornata). La stanchezza viene contrastata con partite a Contact, e quando ITA1 esclama ad alta voce “Ragazze!” all’arrivo di altre contestant l’intero bus tira un sospiro di sollievo. All’alba delle 23 arrivano quindi in albergo, dopo un viaggio che ha più che raddoppiato la sua durata attesa. Rimandano qualsiasi impegno al giorno successivo, ma già da quel poco che vedono capiscono che il livello dell’albergo è ALTO. Ciascuna coppia di contestant ha infatti una camera quadrupla a due piani e si intravedono piscine. Non resta che aspettare la mattina per esplorare il luogo…


Uno dei tanti bar dentro Google


Il team, prima di scoprire il ritardo del volo.


ITA* appena arrivati all’hotel.

Giorno 1: il tour

Dopo una normalissima sveglia, è giunta l’ora di una lussuosa colazione. Nessuno aveva idea di quanto lussuosa. Più o meno ogni possibile opzione è presente, il fattore limitante è la voglia e il tempo di spostarsi per raggiungere il pasto designato. Subito dopo inizia la practice session: problemi delle balle, tutti interattivi in modi bizzarri. Vista la noiosità e piattezza dei problemi, per la Gag i fantastici Leader italiani hanno inserito alcuni Easter Egg nei testi: il più notevole dei quali i limiti di memoria in megaottetti. Al solito Visual Studio Code si è rivelato buggato e privo di estensioni, così ITA2 ha speedrunnato Geany, il suo nuovo editor prefe.

La practice è terminata, la giornata è ancora lunga, e le sorprese sono appena iniziate.

Ebrar, la guida, fa fare a ITAtutti il tour dell’hotel. First reaction: shock. Il team non era assolutamente pronto a questo lusso. Prima news: tutto è gratis (ndr. ndTL tranne centro massaggi e alcolici, ma sticazzi). E tutto comprende: pasticcini e cioccolatini nei vari punti ristoro all’interno del resort, waffle nel chiosco dedicato, gelati, bevande di ogni genere, accesso alle piscine all’aperto e al chiuso con numerosi scivoli d’acqua, SPA, spiaggia con lettini e campo da pallavolo, campi da tennis e sicuramente altro che non ci ricordiamo. Il tour è iniziato con le migliori intenzioni, ma si è immediatamente incagliato con una tappa alla Bakery con i waffle.


Una delle 6 sezioni di camere dell’hotel.


Scorcio di una delle piscine con gli scivoli.


Altri scivoli.


Waffle gratis.

Inizia il conteggio piscine, che viene ultimato solo l’ultimo giorno, il cui totale è di 7 (di cui due al chiuso), più 2 dedicate a fenicotteri e cigni (non incluse nel conteggio in quanto non balneabili, ma menzionate visto che una include anche una cascata molto pettinata). Il TL tuttavia rimane enormemente deluso dalla irragionevole restrizione di max 15 anni per accedere alla piscina con gli scivoli migliori.

L’hotel è anche pieno di gatti, inclusi molti gattini piccoli! Wow.

Questo hotel include anche un anfiteatro, luogo ideale per la Opening Ceremony. Iniziata come una normale cerimonia di apertura, con discorsi, balli tradizionali e saluti alle nazioni, si è trasformata molto in fretta in un concerto POP.


Piccolo estratto dal concerto.

A quanto pare in Turchia c’è bel tempo 300 giorni l’anno, e giustamente ha piovuto durante l’unico evento all’aperto nel quale gli ombrelli non potevano essere usati. Non certo un problema per il budget illimitato l’ottima organizzazione, che ha fornito dei poncho per ripararsi dalla pioggia.

TL e DL flexano per la loro prima (ma non unica) volta il loro immenso interesse per il team. Spariscono infatti sul più bello, quando le ragazze decidono di fare la foto di squadra con la bandiera. Almeno compensano creando una perla che confidiamo resterà negli annali, ossia questo video:

Cerimonia conclusa, è il momento di correre a cenare.

Il team ritorna in una saletta al chiuso, dove verso la fine viene approcciato (o meglio, solo ITA2) da un cameriere piuttosto molesto, che le regala un bicchiere di vino, un fiore, un braccialetto e una collanina, accolti con uno scioccato: “ho ricevuto più fiori da lui che in otto mesi di relazione!” Al secondo bicchiere di vino arrivato sul tavolo la squadra scappa. Inutile dire che in quella sala non è più stato messo piede.

A questo punto i Leader iniziano a flexare l’altra loro ottima capacità: arrivare “in orario” a tutti gli eventi minori, come per esempio la sessione di traduzione dei problemi. Claimmando che lo schedule sia stato modificato in segreto, TL e DL devono allontanarsi dal gruppo in tutta fretta per non arrivare con più di 30 minuti di ritardo, ma non prima del memorabile discorso motivazionale del TL: “buona notte, buona fortuna, buon segment tree, ciao!”. Ovviamente i nostri leader sono arrivati nella leader’s room puntuali come un orologio italiano. La sessione di traduzione si protende fino a notte inoltrata, mentre ITAprimi finiscono di ripassare come si implementano i segment tree (ovviamente non utilizzati nella gara del giorno dopo).

Giorno 2: la prima gara

Quarantena pre-gara. Leader e contestants non possono parlarsi quindi i leader sono rimasti in letto a recuperare qualche ora di sonno. La gara inizia più o meno regolarmente, i problemi sono 4, obiettivamente di qualità inferiore rispetto alla prima edizione. Le nostre eroine si impegnano al massimo per fare al meglio ma escono dalla gara abbastanza deluse dal risultato. (ndr: Fino a quando non scoprono di non essere andate poi così malaccio alla fine dai.) Alla fine del day 1 sono tutte in ballo per una medaglia, potenzialmente anche qualche argento (che gufata pazzesca). Quantomeno il morale della giornata è salvo.

L’accordo con la guida era di fare una partita a pallavolo alle 16, ma ovviamente campo occupato. I piani sono quindi stati adattati, accontentandosi di fare un piccolo bagnetto in una delle piscine (TL: scivoliiiii) per passare il tempo e riprovare un’ora dopo. Inutile dire che i russi che hanno occupato attuato un’operazione speciale nel campo da pallavolo hanno resistito ancora a lungo, ma alla fine gli sforzi del team hanno avuto successo! Una (pietosa) partita con la delegazione bulgara è stata poi interrotta da altri russi che si sono infiltrati nelle linee amiche, alzando un po’ il livello ma generando confusione non capendo una sola parola di inglese. Le “““skill””” organizzative dei nostri Leader colpiscono ancora: alle 18:30 si accorgono che la GA non era programmata alle 19, ma alle 18 (altro caso di schedule modificato senza avvisare? #doubt). Insabbiati e col costume bagnato TL e DL sono corsi nella stanza delle GA, dove la GA era ovviamente finita da un bel pezzo.

Le contestant approfittano dell’assenza dei leader per sperimentare la piscina interna della SPA (calda, idromassaggiosa, e relaxante). Dopo cena finalmente si colma un’importante lacuna che era portata dietro da ormai 2 giorni: Poker Polacco. Tra le varie bevande disponibili gratuitamente una delle più apprezzate è stata il tè caldo, ottimo compagno per una partita a PP. DL batte ITA2 nella finale (flex).


La SPA.


Poker Polacco.

Giorno 3: lo yacht più grande di Antalya

Prima escursione: una giornata passata a bordo dello yacht Harem Maldiv. Non è nulla di scandaloso, solo la nave da intrattenimento più grande di Antalya (e secondo alcune fonti non verificate, anche della Turchia). Raggiungere il porto ha richiesto circa un’ora di bus, dove l’immancabile Contact l’ha fatta da padrone. ITA3, dall’alto della sua vista, riesce ad avvistare finalmente una nave all’orizzonte. “Ah no, è un capannone”. Poco dopo però il team raggiunge davvero il porto e ci imbarchiamo col benvenuto di Jack Sparrow™ (o di un cosplay russo di medio calibro, con scarpe da ginnastica e calzini fluo). Più tardi ci accorgiamo che Jack non è l’unica compagnia: un traghetto della polizia ci sta vicino per tutto il viaggio. Che sia proprio a causa dei pirati a bordo?

Barca molto pettinata. 4 piani, aperitivo ad ogni tavolo a base di crostini, olive, frutta secca e tramezzini. Dopo essere partiti il viaggio ha iniziato a pettinarsi ancora di più. A una certa un dj attacca con musica disco tipica (e anche Bella Ciao Remix, ma wtf?), e gran parte dei passeggeri viene coinvolta in balli più o meno casuali. In alternativa per i più noiosi ci sono anche dei giochi, come Jenga (idea geniale in una barca che oscilla di continuo) ed altri dove la precisione nei movimenti è praticamente l’obiettivo del gioco. Paradossalmente azzeccati. Le ragazze danno inizio alla serie di selfie che cercheranno di portare avanti per tutta la settimana, chiedendone uno a ogni team che incontrano, a cominciare dall’Arabia Saudita. Nel frattempo, ITA2&3 prendono coraggio e vanno dal team polacco per giocare a Poker Polacco e… lo stavano già facendo! Unirsi alla partita è uno di quei sogni che diventano realtà.

La cambusa della barca in realtà è un ristorante, ovviamente anche qui tutto aggratis. Dopo pranzo i giochi sono continuati, sfociando in una sfida a mo’ di Sarabanda e balli di gruppo con l’esclusiva partecipazione di Jack Sparrow™. Dopo essere passati innumerevoli volte per lo stesso tratto di costa Antalyana, giunge il momento di rientrare in hotel, stanchi ma soddisfatti.

Tornati dalla gita TL e ITA2 decidono di fare un rapido salto da Starbucks. Ore 16:35, c’è un po’ di coda, ma la chiusura è alle 17, un mondo di tempo! Peccato però che la ragazza dietro al bancone la pensasse diversamente. Un rallentamento esponenziale fino all’orario di chiusura ha quasi compromesso la missione; fortunatamente il TL alle 16:59 ha urlato il suo ordine ed è riuscito a farsi servire. Peccato per le persone dietro di loro (incluso il DL) che hanno fatto >20 minuti di coda invano.

La giornata tuttavia era ancora lontana dal termine per i nostri leader, che nuovamente sono andati a dormire dopo le 02:30 per completare la traduzione dei task del day 2, nonostante questa volta fossero arrivati in orario. Il discorso serale è stato leggermente più ampio e decisamente più serio, ma i margini di queste pagine sono troppo stretti per riportarlo.


Lo yacht.


Ma wait, quelle si sono infiltrate, non sono le nostre ragazze!


Quello che succede giocando a Jenga su una barca. Sullo sfondo Petr e sua figlia.

Giorno 4: la seconda gara

Le 4 ragazze si dirigono fiduciose (ndr ndITA1: durerà poco, basterà leggere quel cancro di problema 2) verso l’aula di gara, quando i Leader sono ancora sognanti in camera. I meeting della mattina sono stati cancellati, quindi non c’è ragione di non rimanere a dormire e provare a recuperare altro sonno arretrato.

La gara procede, i task sono di nuovo piuttosto brutti e le ITA* concludono la gara nuovamente deluse dal risultato. La classifica è pubblica, e dopo aver filtrato via le squadre unofficial (Canada, Giappone, Stati Uniti, ecc non sono esattamente stati europei, quindi non vengono contati per il medagliere), la conclusione è che 0<ITA<5 non hanno fatto poi così schifo. Tre bronzi e la consapevolezza che da ora a sabato questa vacanza gara si trasforma in una vacanza! Pomeriggio molto chill, in cui l’organizzazione mette a disposizione diversi giochi da tavolo. Tra un budino d’acqua e l’altro (a quanto pare in Turchia c’è uno strano concetto di bottiglietta) il team fa così la conoscenza di altre contestant. Non ci vuole poi molto per far sì che i giochi da tavolo vengano messi da parte per lasciare spazio al best gioco di sempre, l’immancabile Poker Polacco, che viene così ulteriormente diffuso.


Non abbiamo foto della gara e oggi abbiamo fatto poche foto in generale. Godetevi i fenicotteri.


Altri fenicotteri.


Un budino d’acqua impeccabilmente presentato.

Giorno 5: il Colosseo

Bello l’hotel, bello il mare, bello il cibo, ma sai cosa non è bello? Fare più di un’ora di pullman per raggiungere le attrazioni (che siano gite, centro città, aeroporto, ecc). E anche questa mattina il team passa un’ora a giocare a Contact (dove rostro compare innumerevoli volte). Allontanandosi dalla civiltà raggiungono Aspendos, un anfiteatro di origine romana davveroinnovativononneavevomaivistouno.com. Come in hotel, anche qui vivono tantissimi gatti! (molto molto cute, il TL approva) Il sestetto si cuoce a puntino sotto al sole, ma almeno non si fa scappare un servizio fotografico con i fiocchi (vedi foto allegate), in cui sperimentare pose e impostazioni dei telefoni.

E dopo l’immancabile foto di gruppo sui gradoni si dirigono tutti a Kaleiçi, una zona più centrale di Antalya. Con la promessa di tornare al pullman alle 16 la delegazione è stata lasciata libera di girovagare per la città per fare shopping di souvenir e provare il tipico caffè turco (per i non iniziati: è come il caffè normale, ma con un centimetro di fondi). Abbiamo incontrato… indovinate un po’? Altri gatti, decisamente più frequenti degli umani locali, nonostante il traffico caotico di Antalya. Nemmeno la guida conosce bene la città, quindi girano random, muniti ciascuno di un biglietto in turco da mostrare a qualcuno in caso si perdano per tornare ai bus. Gli organizzatori si fidano molto dei loro ospiti. Con le intenzioni più pacate del mondo gli italiani vanno a comprare qualche calamita, per poi venire calamitati verso del tè freddo in polvere (molto molto turistico), di cui fanno una scorta indecentemente grande. In questo momento la carta di debito del DL inizia simpaticamente a fare i capricci (spoiler: proprio a causa del DL e della sua infallibile memoria). Dopo una decina di tentativi a vuoto per pagare il tè, il TL fa un tentativo con la sua che viene accettata al primo tentativo. Scopriranno molto presto di essere stati scammati sul prezzo, ma sono comunque felici degli acquisti. Ricordate che l’appuntamento era alle 16? Beh, hanno lasciato il locale alle 16:15! Classica puntualità italiana. Dopo essere nuovamente stati rimproverati dagli organizzatori (e dall’autista!) salgono sul pullman con destinazione l’hotel.

Dopo cena per TL e DL è l’ora di partecipare all’ultima GA, la più difficile perché tratta di tutte le questioni più complesse lasciate per ultime (modifiche al regolamento come: ma cos’è una ragazza alla fine? oppure, Singapore è in Europa oppure no?). Inutile dire che la discussione si è prolungata fino a notte fonda; almeno sono previdenti e portano Cantucci, Amaretti e Canestrelli per la gioia degli altri leader.

In contemporanea le ragazze giocano con le altre delegazioni a Set umano (vedi foto), che lascia molto perplessi gli altri ospiti dell’hotel alla vista di 20 ragazze ammassate che girano per le sale comuni distribuendo carte e urlando “Set!”.


L’anfiteatro.


Power rangers.


Sfondo sfuocato.


Kaleiçi.


Gattino.


ITA4 alle prese col caffè turco.


DL alle prese con la carta.


Set umano.

Giorno 6: Closing Ceremony

L’ultimo giorno all’hotel ha inizio. Quale miglior inizio se non un’altra ora di pullman per raggiungere il luogo della closing ceremony? Chiaramente altro Contact. Ma a sorpresa l’auditorium non è la prima tappa del viaggio. Per qualche ragione misteriosa (forse per prendere tempo?) il gruppone fa una piccola pausa presso un parco vicino, già visitato il giorno prima. All’interno del parco c’è un piccolo museo della scienza, dove in esclusiva è stato possibile osservare uno scheletro Tyrannosaurus rex in tutta la sua potenza… assolutamente non comparabile a quella messa in mostra dal TL in posa davanti a lui (vedi foto), Riescono persino a scattare una foto in cui ITA3 è più alta di ITA2 (voci non confermate dicono si tratti di un’illusione ottica).


Da un lato un essere del cretaceo e con problemi alle articolazioni, dall’altro boh, uno scheletro di un dinosauro credo.


Assolutamente non è un’illusione ottica, ITA2 è davvero così bassa.

Trascorsa una mezz’oretta passata a visitare mezzo museo (sì, tutto il tempo è stato passato a rompere le attrazioni scattare foto) si dirigono verso il vero auditorium per la cerimonia conclusiva. Accolti da altri spuntini e drink (ormai un must in questa settimana) prendono posto e attendono l’inizio. L’attesa è ingannata da 3 minuti di video promozionale sulla Turchia (ormai odiato almeno quanto amato) messo in loop per mezz’ora e da lucine circolari rotanti su tutti i muri. Assolutamente top per non farti girare la testa… La svolta si ha quando entrano nella sala una decina di fotografi e alcune guardie del corpo per paparazzare e scortare alcuni politici (tra cui un ministro di qualcosa o giù di lì), accompagnati da musica epica. Sembra davvero che fossero loro i protagonisti della mattinata. Ci sono veramente tantissimi fotografi nella sala, principalmente interessati ai politici, ma che non si sono fatti mancare di fotografare e riprendere anche le delegazioni. Notevole pure la presenza di due Jimmy jib per riprese dall’alto. La cerimonia, intramezzata da stacchetti musicali e danze, è tutto sommato semplice (trascurando l’abbondanza di riprese), con immancabili discorsi motivazionali. Conclusasi la cerimonia è stato il momento delle foto, questa volta fatte da noi. Il sogno segreto di ITA1 finalmente si realizza e si fa una foto con il team peruviano (ndITA1: @matematicasperu ti adoro <3). Usciti dall’auditorium, altri snack per il pranzo; è stato anche escogitato uno scherzo al team polacco. Si dà il caso che ITA2 parli polacco e abbia origliato le loro conversazioni in segreto per tutta la settimana. Quindi lei e il TL (che chiaramente non sa nemmeno una parola di polacco) si mettono d’accordo per recitare alcune frasi ad alta voce facendosi sentire dalle ragazze. Palese né ITA2 né TL sono riusciti a rimanere sufficientemente seri e a parlare a voce sufficientemente alta per essere sentiti, quindi il piano va a rotoli, soprattutto quando le polacche ammettono di aver già sentito parlare dei superpoteri di ITA2.


Delle pisane e delle peruviane nella stessa foto.


Le ragazze polacche.


Dopo l’ennesima battuta divertentissima freddura.

Tornati in hotel sfruttano al meglio il pomeriggio di tempo libero che gli è rimasto, tra Starbucks, spiaggia e piscine. Per l’infinita tristezza del TL proprio quel pomeriggio gli scivoli sono chiusi (:sob::sob::sob:). In ogni caso si sono goduti le altre piscine, e nel mezzo di partite a pallone nella SPA. Alla fine, tutto sommato, non è andata così male.

Dopo aver concluso l’ultima cena è il momento di godersi l’ultima serata in compagnia delle varie delegazioni. L’organizzazione ci metterà anche le location e i soldi, ma per fare amicizia, molto meglio quando le contestant si autogestiscono. Viene quindi improvvisata una nottata insieme per aspettare le navette notturne. E quale modo migliore per passarla se non con dei balli di gruppo! Superati alcuni piccoli problemi tecnici (nessuno dei presenti ha uno speaker, quindi ci si accontenta prima di un telefono in una ciotola e poi delle casse del portatile del DL), i balli sono continuati fino a notte inoltrata. Ciascuna delegazione insegna alle altre il suo ballo tradizionale, e le nostre realizzano con sommo dispiacere che nessuna di loro conosce i passi della tarantella.


Problema 9 - balli tradizionali polacchi (balli).

La notte però è lunga, e viene organizzato il secondo LinuxInstallationParty™ dell’anno, in cui i TL formattano Windows sul PC di ITA2 per metterci Ubuntu. Di certo nessuno ha bisogno di dormire (“aspe ma quella cosa accasciata sulle sedie è ITA2?! Pensavo fosse un cuscino”); il tempo passa inesorabile e dopo aver chiuso le valigie inizia il (secondo) viaggio della speranza.


Ora di installare Ubuntu.

Giorno 7: L’aeroporto quantistico Francoforte-Zurigo

Innanzitutto la navetta parte alle 2 di notte dall’hotel e ci mette un’ora ad arrivare in aeroporto. Piccolo dettaglio: il volo teoricamente è alle 7.15. Arrivano lì quindi con più di 4 ore di anticipo, senza una goccia di sonno a causa di Ubuntu, e devono aspettare quasi due ore per lasciare i bagagli. E le prime disavventure con il volo hanno inizio. Il tabellone degli orari riporta che il loro volo è diretto a Zurigo (corretto), ma anche a Francoforte (???). Non sapranno mai cosa ci facesse “Francoforte” accanto al loro numero del volo, di sicuro almeno una settimana prima Zurigo e Francoforte non condividevano l’aeroporto. Spaventati da questo dettaglio continuano la loro avventura aeroportuale. Dopo aver fatto un po’ di shopping per ITA√10 si dirigono ai controlli di sicurezza. A quanto pare, portare nel portafoglio un set di grimaldelli non viene visto bene dalla polizia di frontiera turca, come ha potuto scoprire il povero TL al quale li hanno quasi (ma lol) sequestrati. Superati con moderato successo i controlli iniziano a cercare il gate. Plot twist: nel tabellone c’era scritto “next info 7:20” ma alle 7:40 ancora nulla: pessimo segno. Ad un certo punto si spengono tutti i monitor (pessimo segno²), tranne uno piccolino su cui si legge il numero del loro gate, trenta secondi dopo si riaccendono e il volo scompare (pessimo segno³), non c’era più del tutto… panico. La delegazione si dirige al gate che era stato intravisto assolutamente per miracolo e lo trovano spento e vuoto. A quel punto TL e DL vanno a interrogare le hostess di Corendon (la loro conosciutissima compagnia aerea) e all’alba delle 9:30 riescono miracolosamente a salire sull’aereo, ma ovviamente non è finita qui. L’arrivo non è mica in Italia, figurati, ma a Zurigo (quantomeno non a sorpresa a Francoforte). Perdere la coincidenza con l’Eurocity delle 13:30 sarebbe stato assai problematico. Fortunatamente la Svizzera è famosa per l’efficienza e in ~40 minuti tutti sono scesi dall’aereo, hanno passato la frontiera, recuperato i bagagli, preso un treno e sono arrivati in stazione centrale. È il miracolo che serviva: in 40 minuti in Turchia neanche si passa il controllo passaporti tra poco. Pranzo con dei brezel in treno e le incognite sul viaggio finalmente si riducono. Ciascuno di loro arriva a casa, sano, salvo e incredibilmente in orario, con notevoli ore di sonno in meno, ore e ore di lezione da recuperare ma di certo con molti bellissimi ricordi.

Ma soprattutto, se c’è una cosa che hanno imparato da questo viaggio, sicuramente è:

Chi troppo molto, nulla niente


Zurigo…


…o Francoforte?

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Alessandra e Francesca (@Francesco3779) proveranno a partecipare l’anno prossimo :triumph::triumph:

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faremo di tutto per inpedirvelo :grin:

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:sob:5caratteri