IAIO Diario 2024

مرحبا بالجميع

Con il giusto ritardo comincia la pubblicazione del

Day [-20, 0)

Le IAIO (International AI Olympiad) sono alla loro prima edizione. Cosa significa questo? Ovviamente che nessuno ha la minima idea di come sarà la gara.

I quattro partecipanti della delegazione italiana, dopo aver superato un’ardua selezione (si sono candidate esattamente 4 persone, la selezione coincideva con il compilare il form di adesione), cominciano a chiedersi cosa fare per prepararsi al meglio.
Le prime informazioni cominciano ad arrivare poco più di un paio di settimane prima con la pubblicazione di qualche webinar, alcuni dei quali molto interessanti, altri invece più meme.

|\text{Webinar interessanti}| = 1.

Altri invece incomprensibili, primo fra questi la lezione sui kernel methods; talmente apprezzato che, spoiler, score(ITA.begin(), ITA.end(), domanda sui kernel methods) == 0
Non poco tempo dopo si scopre che la gara si svolgerà su due giorni, uno teorico e uno pratico. Quello pratico sulla piattaforma zindi.africa, gestita da informatici con esperienza decennale nelle gare di questo settore.

Nelle due challenge della practice gli italiani conquistano entrambi i primi posti… le aspettative sono alle stelle. Ovviamente si scherza, nessuno sa cosa stiamo andando a fare.

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Day 0

Si parte alla volta del 7 settembre dall’aeroporto di Malpen… ah no, Silvio Berlusconi senza però ITA-DL che vola in Arabia direttamente dalle IOI. Dopo un lungo viaggio di 6 ore a base di succo di mela, spezzatino e film di Bollywood arriviamo a Doha, nell’aeroporto più bello del mondo. ITA-TL cerca un negozio Dior per comprare un profumo duty free. Dopo tre ore di permanenza prendiamo il secondo volo che ci porta direttamente a Riyadh. Per qualche motivo, su questo secondo volo l’aria condizionata non era molto condizionata e più passeggeri svengono per il caldo.

Giunti all’aeroporto di destinazione veniamo accolti da una schiera di paparazzi con telecamere e luci che intervistano metà del team. Ci viene anche data una bandiera italiana.

Poco fuori dall’uscita ci aspetta lo IAIOvan, così soprannominato per via della vistosa livrea con il logo delle IAIO.

Nonostante la tarda ora (siamo arrivati in hotel dopo le 4), l’accoglienza è particolarmente calorosa, a differenza dell’aria all’interno dell’hotel.

LE CAMERE ERANO A 14 °C

Ci vengono date delle borse piene di gadget, ma è solo l’inizio dell’accumulo di beni materiali.

La prima domanda che ci siamo posti arrivando all’hotel è se l’avessero comprato apposta per la competizione, spendendo l’interezza del budget rimanente nel brending, come anticipato da @BestCrazyNoob,

vista la copiosa presenza di oggetti e posti IAIO-izzati



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Day 1

Il mattino ha l’oro in bocca, noi ancora no. Nessun problema: possiamo rimediare facendo colazione con frutta secca rivestita in foglia d’oro, anche se non è tra le cose più saporite.

Tra la colazione (12:00) e il pranzo (12:30) aspettiamo per non poco tempo la nostra guida, Muhammad, che ci aveva chiamati per un’intervista. Sì, un’altra.

Ovviamente non ci hanno intervistati prima di mezzogiorno.

Vi ricordate la bandiera di ieri, perfetto. L’ho persa a pranzo. È andata più o meno così:

ITA1: “Ma sì, lascio la bandiera sul divanetto di fianco a Giorgio, tanto la prenderà su sicuramente”

ITA-DL: “C’era una bandiera sul divanetto?”

That was fast

Il pomeriggio viene dedicato al recupero del sonno nelle nostre stanze. A proposito delle stanze, sarebbe più appropriato chiamarle Regge di Caserta.

Appena fuori dalla camera una modestissima fontana

La vista dalla camera

Anche il ristorante non è da meno

Camicie da notte, vasca da bagno e, all’apice della lussuosità, uno degli oggetti più tecnologici che siano mai stati concepiti: il water.
La prima funzionalità di cui veniamo a conoscenza è l’apertura automatica del coperchio, con annesso risciacquo dell’interno. Seguiranno altre funzionalità.

Prima di cena c’è l’opening event e il nostro ITA-TL è costretto a “toccare la luce” immaginaria che ci avrebbe fatti comparire sullo schermo retrostante.

Successivamente ITA-TL e ITA-DL si ritirano nelle loro stanze per procedere alla traduzione dei task. Unico commento: “Divertitevi :poop:”.

Si preannuncia uno spassoso round scientifico.

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Day 2 - Scientific Round

Daily toilette feature: ci sono più tipi di sciacquone e la tavoletta è riscaldata

Pronti a sfoggiare le nostre conoscenze sulle AI, al round scientifico veniamo colti impreparati da delle domande di etica poste nel miglior formato possibile: scelta multipla. Le risposte corrette erano più d’una e per ottenere il punto relativo alla domanda bisognava indovinare tutte e sole le alternative corrette. Punteggio medio della domanda: < \frac{2}{7}

Considerando che la gara che doveva partire alle 9 è partita alle 10 e mezza, i tempi si sono dilungati e il pranzo va per le lunghe.

Giunti in camera, dopo un breve riposino ITA4 sperimenta il Bagno di Cleopatra, dimenticando però di occupare un volume nello spazio. Immergersi in una vasca piena fino all’orlo non è stata un’idea fantastica, anche se la replica del Vajont è stata realizzata con grande fedeltà devo dire.

NON C’È TEMPO! Bisogna partire per l’escursione! ITA4 è costretto a rinunciare all’esplorazione dei vasti fondali della vasca imperiale per partire in tutta fretta per il boulevard.

Senza grande stupore notiamo che anche i tre autobus sono stati IAIO-izzati.

Nel frattempo ITA-TL e ITA-DL correggono le prove teoriche, assegnando un punteggio iniziale che verrà successivamente confermato o ribaltato dalla valutazione del Deputy di qualche altra nazione. ITA2 realizza 31 punti (un secchione di prima categoria!), mentre gli altri realizzano 21, 20 e 13 punti.

Visitiamo un luogo piuttosto sperduto, circondato da interminati parcheggi di là da quello e sovrumani silenzi e profondissima quiete. Il boulevard all’interno si presenta con grande maestosità ma la scarsità di folla delude parte del team. Facciamo conoscenza con il team albanese, con cui passiamo la serata.


ITA2 viene successivamente costretto a pagare 8 profumi in un negozio per conto degli albanesi che non possedevano valuta locale o carta. Viene però ricompensato da 10 euro extra rispetto alla spesa con cui possiamo andare a bere… ah no.

Sulla strada del ritorno, il team intona Bella Ciao sul bus e vengono seguiti dalle altre squadre.

La giornata successiva sarebbe stata libera, decidiamo quindi di uscire e da una rapida occhiata su maps vediamo una discoteca a pochi minuti dall’hotel.

Con parere unanime del team, arriviamo al club e nonostante il prezzo leggermente alto decidiamo di entrare lo stesso per il content (altrimenti cosa avrei scritto?) e ci viene fatto uno sconto non indifferente.
Da 200 Riyal Sauditi a testa per l’ingresso normale a 150 a testa per l’ingresso VIP.

Veniamo scortati al nostro divanetto e dopo poco cominciamo a capire come funziona il locale. Prima ci viene detto che avevamo un drink omaggio a testa. Successivamente capiamo che tutto il costo dell’ingresso è spendibile in consumazione e avremmo pagato solo l’eventuale eccesso. Anticipo che non ci sarà eccesso.

Dopo questa assurda scoperta cominciamo a ordinare da mangiare e da bere senza freni.
Accompagnamo l’hamburger, le patatine e la pizza (actually molto italiana) con numerosi drink.

Non pensate male, drink di succo di frutta, anche perché diversamente avremmo rischiato l’arresto.

Dato che la legge non permette di berlo, l’alcol viene usato in maniera più creativa e il barman sfoggia inaudite abilità di giocoleria e prestigio nel preparare le nostre bevande analcoliche.

Tra lanci di bottiglie infuocate e acrobazie sul bancone (anche quello infuocato, ovviamente) degustiamo drink di tutti i tipi.

Attorno alle 3 lasciamo il locale soddisfatti e soprattutto a pancia piena.

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Day 3

Daily toilette feature: c’è un getto piuttosto potente integrato in sostituzione al bidet.

Reduci dalla serata al club, al tardo risveglio la domanda è una sola. Come saranno andati i negoziati con gli altri Deputy per i punteggi del round scientifico? Ovviamente non sono andati. Figuriamoci se tutti i paesi avessero finito di valutare i propri (rimandati al pomeriggio).

Nel frattempo ITA-DL sperimenta il leggendario bagno di Cleopatra, dopo aver fatto l’amara scoperta del cantiere all’ultimo piano che rendeva inaccessibile la SPA.

Tra le altre discussioni ci chiediamo come fosse possibile che in Arabia guidassero così male. La risposta è presto detta: l’esame costa tanto ed è su un circuito chiuso.

Probabilmente quel pomeriggio c’era anche un’escursione ma anyway…

Nel pomeriggio finalmente si sa il tanto atteso esito del negoziato.

Aspettativa: i nostri leader ci hanno dato punti in più e dalla valutazione di terzi perdiamo punti.

Realtà: ITA1 guadagna un punto.

A quanto pare ITA-TL ha fatto la parte del poliziotto cattivo.

Segue la prova delle postazioni per il round pratico del giorno seguente. Un circo fa meno ridere.

Dettaglio che mi ero dimenticato. I PC e le postazioni di gara sono stati IAIO-izzati e la scocca del PC, come i lati delle scrivanie individuali, riporta un vistoso logo della competizione.

Proviamo i PC.

“Potete usare l’editor che preferite”
“Ma non va VS-Code”
“Non abbiamo detto che funzionerà. Abbiamo detto che potete usarlo”

Morale della favola, l’alternativa era una sola.

I PC avevano Windows. Perché? Ovviamente perché “they come with Windows so we cannot use Linux”.

Chiaro.

E ancora,

“Avrete a disposizione C++”
“C++ non funziona”
“Sì perché C++ è troppo vecchio per essere installato su questi PC. Installeremo C# che è più nuovo”

La frustrazione è alle stelle.

A completare l’opera, mancano PyTorch e TensorFlow, ufficialmente perché secondo lo staff di zindi, non erano necessari per la challenge. In pratica perché lo staff tecnico non era stato in grado di farlo funzionare.

Ad alleviare la sofferenza, fa la sua comparsa ITA-TL in una vesta piuttosto insolita.

Finita la prova delle postazioni, la nostra guida offre anche a noi la possibilità di provare l’abito tipico, da noi soprannominato smoking arabo, e non perdiamo l’occasione.

Giorgio Saudrito non è reale, non può farti del male.

Giorgio Saudrito:

Conclusa la prova delle postazioni, alcune cose ancora non funzionavano e promettono di richiamarci più tardi.

Vengo richiamato ALLE 9 DI SERA. La tentazione di fidarmi era tanta ma decido di andare lo stesso a controllare, fortunatamente.

Oltre a non funzionare ciò che non funzionava prima, non funziona anche tutto il resto e sono costretto a passare mezz’ora a fianco del tecnico che alla fine si arrende e dice che per il mattino seguente tutto avrebbe funzionato. Sarà così?

Stay tuned!

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Day 4 - Practical Round

Daily toilette feature: si alza in automatico anche la tavoletta e c’è un getto di aria calda per asciugare il fondoschiena.

Giorno di gara. Ormai eravamo pronti al peggio, per fortuna. Per intercessione divina, i PC funzionano ed è disponibile un numero positivo di editor e la gara comincia senza eccessivo ritardo.

Premessa sull’attribuzione del punteggio:

Al Day 1 il punteggio massimo era 42, 7 punti per ciascuna delle 6 domande. Il Day 2, dovendo avere lo stesso peso del Day 1, doveva poter dare un totale di 42 punti. Viene scelto il modo più sbilanciato possibile: il primo ottiene 42 punti a prescindere, poi gli altri vengono scalati linearmente tra il primo e una submission del comitato. Chi non avesse superato la benchmark submission avrebbe fatto 0 punti.

Fino alla sera prima il comitato scientifico, in accordo con zinni.africa, ha negato l’aumento del limite di sottoposizioni, che rimaneva quindi fisso a 25 in 5 ore.

Problema:

“Un contestant finisce le sottoposizioni dopo poco più di metà gara”

Selezionare l’opzione corretta:

  1. La sua gara è finita, come da regolamento
  2. Dopo un attento confronto, gli vengono date altre 5 sottoposizioni
  3. Vengono annullate 5 delle sue submission in modo che ne abbia ancora 5 disponibili
  4. Zindi.africa aumenta il limite di submission da 25 a 100 a due ore dalla fine senza dire nulla agli altri contestant, modificando una variabile globale al sito.

Stupidi noi che abbiamo agito con parsimonia, ovviamente il limite viene aumentato di 75 submission a 2 ore dalla fine senza che ci venisse detto nulla.

In testa alla classifica un neozelandese prende grande distacco dal secondo in classifica. Scopriamo dopo la gara che aveva usato 3 cicli for e nel punteggio privato (quello che durante la gara nessuno vede) non era andato poi così bene.

Il team italiano si è preparato per tempo ad affrontare questa prova, ma è ugualmente costretto a fare affidamento sulla scaramanzia. Effettivamente la divisa assolutamente ufficiale del team italiano ha portato bene: tutti e 4 abbiamo fatto punti al Day 2. Capirete successivamente che non è scontato, dato il valore atteso di 1 su 4. Letteralmente, circa il 75% dei contestant non ha fatto punti al Day 2.

Com’è fatta la divisa, vi starete chiedendo. Prima un rapido quesito:

Cosa fa rima con IAIO?

  • Acciaio
  • Ago nel pagliaio
  • Bagagliaio
  • Cucchiaio

Nel tentativo di farci sponsorizzare da Bending Spoons, scegliamo l’ultima, ma alla fine non tentiamo neanche e la maglietta diventa la seguente.

Bending, se stai leggendo, siamo aperti a collaborazioni e il cucchiaio lo mettiamo piegato.

Il tipo di valutazione del Day 2 non lascia spazio a speculazioni, dal momento che il punteggio può variare considerevolmete (e così accadrà) tra punteggio pubblico e privato.

Nel tardo pomeriggio veniamo portati in escursione al sito archeologico Dirʿiyya (الدرعية ). Tra rovine di palazzi, dinastie e… cavalli, passiamo una bella serata, conclusa con un breve spettacolo sulla storia del regno saudita proiettato sulle rovine.



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Day 5 - Gain Summit

Daily toilette feature: Si stacca il telecomando e sul retro si possono regolare le temperature di tavoletta, aria dell’asciugatore e acqua del water.

La giornata inizia con il nostro fidato IAIO-bus che ci scarrozza fino al Grand Palace Hotel Reale. Più che un palazzo, un elegante compromesso tra lusso e “non siamo proprio sceicchi”. Ci accolgono tappeti morbidi e qualche lampadario di cristallo, abbastanza per farci sentire importanti, ma senza esagerare.

Ovviamente, ci sentiamo un po’ fuori luogo. Ma ehi, siamo qui per il GAIN Summit, e di certo non ci lasciamo impressionare da una hall che ha giusto qualche accenno dorato.

All’ingresso, subito dopo i metal detector c’è un pianoforte digitale e ITA-DL non perde l’occasione per allietare il summit.

La missione della mattina è chiara: razziare gadget.

Il team italiano, armato di borse vuote (anche queste ottenute come gadget) e spirito competitivo, si dirige agli stand con una sola cosa in mente: vincere. Si crea immediatamente una battaglia tra Google e Microsoft per il miglior gadget. La tensione è palpabile. Alla fine, Microsoft trionfa con una borraccia termica viola in edizione limitata che fa impallidire i block notes con copertina in sughero di Google.
I vincitori siamo chiaramente noi che ce ne torniamo con abbastanza gadget da aprire un negozio.

Nel frattempo, per pranzo, la scoperta più sconcertante: l’unico piatto forte disponibile nella tradizione culinaria araba… il latte. Sì, esatto. Latte. Alcuni del team italiano si sono eroicamente sacrificati, accettando questo “nettare divino” come pasto. Altri invece optano per un drink bluastro gentilmente servito da un braccio robotico.

Dopo il leggero pranzo, ITA4 deve parlare ad un “round table” di confronto tra i giovani sull’AI e per dargli il massimo supporto, ci intratteniamo con la traduzione simultanea in arabo.

La premiazione, nell’auditorium principale del GAIN, si svolge tra un evento e l’altro del summit.

Giunto il turno delle medaglie, dopo poco aver ricevuto il bronzo di ITA3, pensiamo che siano finiti i terzi posti ed esclamiamo a ITA4 “wow hai preso argento”. I bronzi non erano finiti. Poco dopo sembrano nuovamente essere finiti ed esultiamo ancora per la medaglia di ITA4. Non erano ancora finiti.

Alla fine aveva preso davvero argento, assieme a ITA-potenze-di-due.

Scopriamo a premiazione finita che le medaglia sono state chiamate al contrario: sono partiti con i bronzi, elencandoli dal bronzo più alto in classifica al più basso, poi gli argenti dal più alto al più basso e così per gli ori. Evidentemente l’elenco è stato scritto da un arabo e letto da un non-arabo. Oltre a questo, dalla classifica risulta evidente che il day 2 è stato pressochè casuale e di conseguenza i punteggi.

In ogni caso non si può che considerare un successo il risultato del team italiano che porta in patria 4 medaglie (piuttosto massicce) nonostante l’insolito tipo di competizione.

Finita la cerimonia l’autobus ci aspetta di fretta per tornare in hotel. Ho detto autobus? Chiaramente intendevo IAIO-bus.

La serata si conclude con una piacevole passeggiata per Riyadh.

Veniamo invitati dentro una sartoria, dove ci offrono caffè arancio e acqua fresca. Ci viene anche indicato, su nostra richiesta, dove si trovasse il negozio di smoking arabi più vicino.
Ovviamente non ci facciamo sfuggire l’occasione e acquistiamo il nostro thobe, ghutra e agal per completare il look “smoking arabo”. E così, ci siamo trasformati nei perfetti ambasciatori italiani in stile saudita.

Prima di andare a dormire, mi cimento in un’opera di sartoria con il “sewing kit” fornito in camera: le medaglie sono talmente pensanti che per il 3/4 della squadra il laccio si rompe. Il risultato sulla prima medaglia è particolarmente deludente (nella prima foto) ma fortunatamente era la mia. Dopo la prima mi sovviene come si cucia una linea dritta e le altre due riescono più che decentemente (seconda foto).

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Day 6 - Back to Italy

Daily toilette feature: i getti per lavare il fondoschiena hanno diversi pattern e movimenti: circolare, rettilineo e a intermittenza.

Di buon mattino si parte per l’aeroporto, a bordo di uno IAIO-Van uscito direttamente da Fast and Furious.

È giunto il momento di risolvere il problema che rimandavamo dall’inizio della vacanza gara: come portare indietro le IAIO-Box.
Cos’è una IAIO-Box? Domanda legittima. È un cofanetto rigido con le pareti imbottite internamente ed esternamente, brandizzato - ovviamente - IAIO e contenente un set per il tè arabo. Occupa il modesto volume di 45 cm x 30 cm x 15 cm.

Ne avevamo ben due quindi decidiamo di farle imballare e spedire come bagaglio in stiva. D’altronde l’organizzazione delle IAIO non aveva badato a spese neanche con i voli e ciascuno di noi aveva un bagaglio in stiva, suddivisibile in più pezzi, con peso massimo 25 kg.

Per non sprecare questo investimento, ITA1 riempie la valigia con due volumi della divina commedia e un ukulele ma comunque non è bastato a raggiungere neanche metà del peso possibile.

Sul secondo volo, da Doha a Malpensa, al pilota viene un attacco d’arte e trasforma la mappa in una tela su cui dipingere splendide forme. Tutto questo al solo prezzo di 40 minuti di ritardo e mal di stomaco per ITA3.

Per fare un ingresso trionfale, ci presentiamo in aeroporto con la tenuta araba e le medaglie. ITA{3, 4} preferiscono la sobrietà.

Qua ci salutiamo e si conclude l’avventura.

Se ci dovessero chiedere cosa ci ha lasciato questa esperienza, risponderemmo senza indugio… molti gadget.

إلى اللقاء ونراكم في المرة القادمة إن شاء الله

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