Day 5 - Gain Summit
Daily toilette feature: Si stacca il telecomando e sul retro si possono regolare le temperature di tavoletta, aria dell’asciugatore e acqua del water.
La giornata inizia con il nostro fidato IAIO-bus che ci scarrozza fino al Grand Palace Hotel Reale. Più che un palazzo, un elegante compromesso tra lusso e “non siamo proprio sceicchi”. Ci accolgono tappeti morbidi e qualche lampadario di cristallo, abbastanza per farci sentire importanti, ma senza esagerare.
Ovviamente, ci sentiamo un po’ fuori luogo. Ma ehi, siamo qui per il GAIN Summit, e di certo non ci lasciamo impressionare da una hall che ha giusto qualche accenno dorato.
All’ingresso, subito dopo i metal detector c’è un pianoforte digitale e ITA-DL non perde l’occasione per allietare il summit.
La missione della mattina è chiara: razziare gadget.
Il team italiano, armato di borse vuote (anche queste ottenute come gadget) e spirito competitivo, si dirige agli stand con una sola cosa in mente: vincere. Si crea immediatamente una battaglia tra Google e Microsoft per il miglior gadget. La tensione è palpabile. Alla fine, Microsoft trionfa con una borraccia termica viola in edizione limitata che fa impallidire i block notes con copertina in sughero di Google.
I vincitori siamo chiaramente noi che ce ne torniamo con abbastanza gadget da aprire un negozio.
Nel frattempo, per pranzo, la scoperta più sconcertante: l’unico piatto forte disponibile nella tradizione culinaria araba… il latte. Sì, esatto. Latte. Alcuni del team italiano si sono eroicamente sacrificati, accettando questo “nettare divino” come pasto. Altri invece optano per un drink bluastro gentilmente servito da un braccio robotico.
Dopo il leggero pranzo, ITA4 deve parlare ad un “round table” di confronto tra i giovani sull’AI e per dargli il massimo supporto, ci intratteniamo con la traduzione simultanea in arabo.
La premiazione, nell’auditorium principale del GAIN, si svolge tra un evento e l’altro del summit.
Giunto il turno delle medaglie, dopo poco aver ricevuto il bronzo di ITA3, pensiamo che siano finiti i terzi posti ed esclamiamo a ITA4 “wow hai preso argento”. I bronzi non erano finiti. Poco dopo sembrano nuovamente essere finiti ed esultiamo ancora per la medaglia di ITA4. Non erano ancora finiti.
Alla fine aveva preso davvero argento, assieme a ITA-potenze-di-due.
Scopriamo a premiazione finita che le medaglia sono state chiamate al contrario: sono partiti con i bronzi, elencandoli dal bronzo più alto in classifica al più basso, poi gli argenti dal più alto al più basso e così per gli ori. Evidentemente l’elenco è stato scritto da un arabo e letto da un non-arabo. Oltre a questo, dalla classifica risulta evidente che il day 2 è stato pressochè casuale e di conseguenza i punteggi.
In ogni caso non si può che considerare un successo il risultato del team italiano che porta in patria 4 medaglie (piuttosto massicce) nonostante l’insolito tipo di competizione.
Finita la cerimonia l’autobus ci aspetta di fretta per tornare in hotel. Ho detto autobus? Chiaramente intendevo IAIO-bus.
La serata si conclude con una piacevole passeggiata per Riyadh.
Veniamo invitati dentro una sartoria, dove ci offrono caffè arancio e acqua fresca. Ci viene anche indicato, su nostra richiesta, dove si trovasse il negozio di smoking arabi più vicino.
Ovviamente non ci facciamo sfuggire l’occasione e acquistiamo il nostro thobe, ghutra e agal per completare il look “smoking arabo”. E così, ci siamo trasformati nei perfetti ambasciatori italiani in stile saudita.
Prima di andare a dormire, mi cimento in un’opera di sartoria con il “sewing kit” fornito in camera: le medaglie sono talmente pensanti che per il 3/4 della squadra il laccio si rompe. Il risultato sulla prima medaglia è particolarmente deludente (nella prima foto) ma fortunatamente era la mia. Dopo la prima mi sovviene come si cucia una linea dritta e le altre due riescono più che decentemente (seconda foto).